15 Marzo 2025
Direttiva NIS2: come garantire la compliance ed evitare le sanzioni per la Cybersicurezza
Siamo arrivati a un punto di non ritorno. E il punto è la Direttiva NIS2 per la cybersicurezza in Europa, che impone nuovi obblighi alle aziende che operano in settori critici.
Se anche la tua azienda fa parte dei settori coinvolti dalla NIS2, è il momento di sapere che passi fare per non incorrere in sanzioni. Sì, le sanzioni ci sono, ma non disperare! Versya è esperta nel settore della sicurezza informatica: quindi chi meglio di noi ti può supportare nell’adeguamento ai requisiti richiesti dalla normativa?
Impatto della Direttiva NIS2 sui diversi settori
Partiamo dalle aziende coinvolte. La NIS2 ha ampliato il numero di aziende rispetto alla precedente normativa, includendo:
- Energia e trasporti: protezione delle infrastrutture critiche da attacchi informatici.
- Sanità e farmaceutico: tutela dei dati sensibili e continuità operativa.
- Servizi finanziari e bancari: maggiore controllo sui rischi di frode e violazioni.
- Fornitori di servizi digitali: rafforzamento delle difese per garantire affidabilità e integrità dei sistemi.
Scoprile tutte qui: NIS2: Sei pronto a proteggere la tua azienda?
Sanzioni NIS2 per il mancato adeguamento
Come far rispettare la Direttiva NIS2 in modo veloce dalle aziende? Le autorità competenti non ci hanno pensato due volte e hanno posto delle sanzioni proporzionate alla gravità della violazione e alle dimensioni dell’azienda. Tra queste:
- Multe fino al 2% del fatturato annuo globale: questa è la sanzione massima prevista per le violazioni più gravi. L’importo esatto della multa sarà determinato dall’autorità competente, tenendo conto della gravità della violazione, delle dimensioni dell’azienda e di altri fattori rilevanti.
- Sanzioni specifiche per tipologia di ente:*
- Enti essenziali: Sanzioni fino a 10 milioni di euro o 2% del fatturato mondiale annuo.
- Enti importanti: Sanzioni fino a 7 milioni di euro o 1,4% del fatturato mondiale annuo.
- Sospensione temporanea di determinate attività: in caso di violazioni gravi, l’autorità competente può ordinare la sospensione temporanea di alcune attività dell’azienda.
- Obbligo di adottare misure correttive immediate: l’azienda può essere obbligata ad adottare misure correttive immediate per porre fine alla violazione e prevenire future violazioni.
- Pubblicazione delle violazioni: le autorità possono decidere di rendere pubbliche le violazioni, con conseguente danno reputazionale per l’azienda.
- Responsabilità amministratori: i direttori e i dirigenti di alto livello sono personalmente responsabili dell’osservanza della direttiva NIS2 e possono incorrere in sanzioni personali, tra cui l’incapacità temporanea di svolgere ruoli manageriali.
Fonte: NIS 2: responsabilità amministratori per mancanza di conformità – Diritto al Digitale
Inoltre (no, non finisce qui!), le sanzioni possono essere cumulate tra loro: ad esempio, una multa pecuniaria può essere accompagnata dalla sospensione temporanea di attività e dall’obbligo di adottare misure correttive.
Chi sono le autorità competenti del NIS2 in Italia?
In Italia, la responsabilità per l’attuazione della direttiva NIS2 è suddivisa tra AgID, il CSIRT Italia, le autorità di settore e altre istituzioni come il Garante per la protezione dei dati e il MISE.
Non dimenticare che le autorità competenti hanno un ampio margine di discrezionalità nella determinazione delle sanzioni, tenendo conto delle circostanze specifiche di ogni caso.
- AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) è l’autorità nazionale responsabile per la gestione della sicurezza delle reti e dei sistemi informativi a livello nazionale. In qualità di ente governativo, AgID coordina l’attuazione delle misure previste dalla NIS2 in Italia, assicurandosi che le organizzazioni rispettino gli obblighi di sicurezza.
- CSIRT Italia (Computer Security Incident Response Team), che fa parte di AgID, è l’ente incaricato di coordinare la risposta agli incidenti di sicurezza informatica nel paese. Questo team offre supporto tecnico alle aziende e alle pubbliche amministrazioni per la gestione e la risoluzione degli incidenti, oltre a raccogliere e condividere informazioni sulle minacce informatiche.
- Garante per la protezione dei dati personali. Sebbene il Garante per la protezione dei dati personali non sia direttamente coinvolto nell’applicazione della NIS2, ha un ruolo significativo in quanto la direttiva coinvolge anche la protezione dei dati sensibili.
- Autorità di regolamentazione dei settori critici:
- In Italia, le autorità di regolamentazione per settori strategici come energia, trasporti, sanità e acqua sono chiamate a vigilare sulla sicurezza informatica delle reti e dei sistemi all’interno dei rispettivi settori. Ad esempio:
- ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) per il settore energetico.
- AgCom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) per il settore delle telecomunicazioni.
- Ministero della Salute per il settore sanitario.
- In Italia, le autorità di regolamentazione per settori strategici come energia, trasporti, sanità e acqua sono chiamate a vigilare sulla sicurezza informatica delle reti e dei sistemi all’interno dei rispettivi settori. Ad esempio:
- Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha un ruolo nel coordinamento della strategia di sicurezza nazionale, comprese le politiche relative alla protezione delle infrastrutture critiche e dei sistemi informativi.
Direttiva sicurezza informatica NIS 2: Strategie di Compliance per le Aziende
Bene, ora che sai che la tua azienda potrebbe rischiare una o più sanzioni è il momento di capire cosa è necessario fare per garantire la conformità alla NIS2!
L’abbiamo chiesto ai nostri esperti che ci hanno parlato dell’importanza fondamentale di adottare un approccio strutturato alla cybersicurezza.
Ecco i principali passi da seguire:
1. Valutazione del rischio e analisi delle vulnerabilità
Un’analisi iniziale è necessaria per identificare le minacce più critiche e valutare l’impatto potenziale su infrastrutture e servizi. Questo include:
- Audit di sicurezza: revisione completa delle misure di protezione esistenti per individuare eventuali falle nei sistemi e nelle procedure aziendali.
- Simulazioni di attacco (red teaming): test realistici in cui esperti di cybersecurity simulano azioni di hacker per verificare la resilienza dei sistemi aziendali.
- Test di penetrazione (penetration testing): attività mirate per valutare la sicurezza di reti, applicazioni e dispositivi, sfruttando vulnerabilità note per comprendere i punti deboli e correggerli prima che possano essere sfruttati da attaccanti reali.
2. Implementazione di misure tecniche e organizzative
L’implementazione di misure tecniche e organizzative si riferisce a tutte le azioni necessarie per proteggere i sistemi informatici e garantire la conformità alla Direttiva NIS2.
- Gestione degli accessi: utilizzo di autenticazione multi-fattore per ridurre il rischio di accessi non autorizzati.
- Monitoraggio continuo: impiego di sistemi avanzati di rilevamento delle intrusioni e strumenti di threat intelligence per individuare anomalie in tempo reale.
- Piani di risposta agli incidenti: definizione di procedure chiare per la gestione e la mitigazione di eventuali attacchi, con test periodici per verificarne l’efficacia.
- Crittografia dei dati: protezione delle informazioni sensibili tramite tecniche avanzate di crittografia.
- Backup e ripristino: strategie efficaci di disaster recovery per garantire la continuità operativa in caso di attacco informatico.
Le misure tecniche e organizzative elencate sono tra le più rilevanti per la compliance alla Direttiva NIS2, ma non sono le uniche. L’implementazione completa può includere anche:
- Segmentazione della rete: limitare la comunicazione tra diverse aree per ridurre il rischio di propagazione di un attacco.
- Gestione delle patch: aggiornamento costante di software e hardware per correggere vulnerabilità note.
- Controllo degli accessi privilegiati (PAM): gestione avanzata degli account con privilegi elevati.
- Resilienza operativa: test di continuità aziendale per garantire il funzionamento in caso di attacco.
3. Formazione del personale
La sicurezza informatica non riguarda solo la tecnologia, ma anche le persone. È essenziale organizzare corsi di formazione regolari per sensibilizzare i dipendenti sui rischi informatici, insegnare le migliori pratiche di sicurezza e ridurre il rischio di attacchi basati sull’ingegneria sociale.
4. Sicurezza della supply chain
Con l’ampliamento della superficie di attacco, è fondamentale monitorare e certificare la sicurezza dei fornitori. In particolare:
- Monitoraggio continuo della supply chain: Con l’aumento delle superfici di attacco, le aziende devono implementare sistemi di monitoraggio in tempo reale per identificare eventuali vulnerabilità lungo tutta la catena di approvvigionamento, al fine di prevenire attacchi informatici.
- Audit di sicurezza obbligatori per i fornitori: È essenziale che le aziende richiedano audit di sicurezza regolari ai propri fornitori, verificando che rispettino gli standard di sicurezza più elevati. Gli audit dovrebbero includere test di vulnerabilità, analisi delle pratiche di gestione dei dati e la revisione dei protocolli di sicurezza adottati.
- Compliance con la direttiva NIS2: La direttiva NIS2 (Network and Information Systems Directive) impone alle aziende di garantire la protezione delle reti e dei sistemi informativi, sia interni che dei propri partner. Le aziende devono accertarsi che i fornitori e i subfornitori siano conformi a queste normative, implementando misure di sicurezza adeguate.
- Gestione dei rischi da terze parti: È fondamentale che le aziende adottino una strategia per la gestione dei rischi derivanti dai partner esterni. Questo include la valutazione dei rischi legati alla cybersecurity, la formazione periodica dei fornitori sulla protezione dei dati e l’adozione di misure di prevenzione contro attacchi come il phishing e il ransomware.
- Contratti e clausole di sicurezza: I contratti con i fornitori dovrebbero contenere clausole specifiche che obbligano a rispettare gli standard di sicurezza, compreso l’accesso controllato ai dati aziendali, la protezione delle informazioni sensibili e la trasparenza nelle politiche di gestione delle minacce.
- Sicurezza nella gestione delle informazioni: È fondamentale che le aziende e i fornitori adottino politiche di protezione dei dati conforme alle normative internazionali (GDPR, ad esempio), utilizzando cifratura, autenticazione multi-fattore e altre tecniche di protezione per evitare che i dati siano esposti a rischi.
- Piani di risposta agli incidenti condivisi: Le aziende dovrebbero sviluppare piani di risposta agli incidenti che coinvolgano anche i fornitori. In caso di violazione della sicurezza, è essenziale che tutte le parti coinvolte sappiano come reagire tempestivamente per limitare i danni e proteggere le informazioni sensibili.
- Aggiornamenti e patch di sicurezza: La supply chain deve essere allineata sui tempi di aggiornamento e patching delle vulnerabilità di sicurezza. È essenziale che i fornitori abbiano politiche di aggiornamento tempestivo dei sistemi, per evitare l’esposizione a vulnerabilità conosciute.
5. Testing e aggiornamenti continui
Le minacce informatiche evolvono costantemente, quindi è necessario adottare un approccio dinamico alla sicurezza. Questo significa effettuare aggiornamenti regolari, test di vulnerabilità periodici e adottare nuove tecnologie in risposta alle minacce emergenti.
Valutazione dei Rischi e Analisi delle Vulnerabilità con Versya
Affrontare le sfide imposte dalla Direttiva NIS2 richiede competenze specializzate e soluzioni avanzate. Noi di Versya siamo il partner ideale in questo percorso, offrendo:
- Consulenza strategica per valutare le esigenze specifiche dell’azienda e sviluppare un piano d’azione personalizzato.
- Soluzioni di cybersecurity avanzate, tra cui sistemi di rilevamento delle minacce, gestione della sicurezza IT e monitoraggio in tempo reale.
- Formazione e sensibilizzazione del personale con programmi su misura per ridurre il rischio umano.
- Supporto nella gestione della sicurezza della supply chain, aiutando le aziende a garantire che anche i propri fornitori rispettino gli standard NIS2.
Non aspettare oltre e chiamaci per fissare un appuntamento sulla compliance NIS2.